Grazie a tutte, a tutti e a ognuno.
Grazie al Comune di Maranello che ha creduto in noi e sostenuto Off Line: a Monica e Monica (Monica alla seconda), a Nicola per la comunicazione, alla pazienza di Federico, ai consigli di Aristide, ad Alessio che ha recuperato gli estintori, a Marco che ci ha aiutato a coprire divani e poltrone durante il diluvio notturno e a chi del comune è passato anche solo per un saluto.
Grazie ai ragazzi di Moninga che hanno organizzato insieme a noi il festival e ci hanno permesso di utilizzare (e inzaccherare) le loro attrezzature e le splendide scenografie: a Marco Bandieri che ci ha aperto il garage di casa, a Gabri Goldoni che è arrivato a caricare alle due di notte, e soprattutto grazie a Giacomo Faedda che si è fatto un mazzo tanto (nonostante questo week end abbiano una altro mega evento) dispensando sorrisi, consigli e pacatezza. E ha pure suonato da Dio!
Grazie a Maria Carla che, oltre ad aver ideato il nome del festival (che brava), si è sciroppata tensioni e sclerate organizzative (ma ha resistito!).
Grazie a Tommy che ha organizzato tutto lo stand food (la roba era buonissima!), ha smacchinato forni, pianificato i turni, dispensato suggerimenti e chiamato ogni due per tre per sapere se era tutto ok.
Grazie ai ragazzi di Gap per il cibo buonissimo, a Moli e Alle (lo sapevate che avevamo un cuoco stellato?) per essere stati lì con noi e alla loro pazienza per averci insegnato come infornare una pizza o come farcire la focaccia. Grazie a Marco e Gigi del Carisma, a Silvia di Dolcecrema (la prossima volta riusciremo persino a proporre il gelato), ai ragazzi del Dado per averci cambiato la moneta all’ultimo minuto.
Grazie alle nostre meravigliose ospiti.
A Mara Redeghieri che ha interrotto il concerto quando è iniziato a piovere (non ci vuole bene nessuno), ma ha proseguito con Lorenzo e Nicola (che bravi), sotto gli alberi in unplugged, regalandoci un momento di un’intensità indimenticabile. Grazie a Sarah Savioli che dopo il giro per i boschi ci ha concesso la sua intervista sotto il gazebo della cucina (chissà perché…), riuscendo a rimanere concentrata nonostante i piatti di riso e germogli fluttuassero sotto il suo naso e la bocca del forno dispensasse ventilate di calore. D’altra parte, come scrive Mela, la cucina è il luogo più intimo della casa e se la cucina è in mezzo al bosco…
Grazie a Barbara Cornia e a Graziano per le loro parole tra i rami. Grazie a Gian Marco e alle suo corde, quelle che ha tirato tra gli alberi per appendere bellezza e quelle del suo pianoforte che ci hanno accompagnato sull’oceano a bordo di un transatlantico.
Grazie a tutti gli amici e le amiche che con noi hanno resistito nonostante il tempo e la fatica: a Giovanna che ci ha dato un sacco di idee passando dalla scrittura creativa alla cucina senza soluzione di continuità, a Francesco che ha caricato furgoni strapieni, a Renzo che ha montato tutte le lucine canticchiando, a Cinzia che ha scaldato piatti e corde vocali, grazie ai sorrisi infiniti di Michela e Mirella (e metti i cuscini e togli i cuscini), alla disponibilità della Lolli (che c’è stata eh) e di Filippo, all’aiuto di Silvia (così precisa che gli orologi svizzeri sono andati tre giorni al mare) e alla Betti che tra ricorsi e infiorate non doveva esserci e invece era sempre lì.
Grazie a Ombretta e alla sua penna (il nostro ufficio stampa ufficiale), grazie a Elisa che ha portato grandi e bambini alla scoperta della natura, grazie ad Annalisa per il Qi Gong nel prato, ad Anna e all’energia delle sue percussioni (speriamo abbiano resistito all’umidità), grazie a Laura e ai ragazzi e ragazze di Danza Afro (la prossima volta vi faremo ballare e suonare, promesso).
Grazie a Carlo Alberto che ci ha aiutato con l’impianto elettrico e a Sauro che è il nostro pronto intervento preferito (anche notturno, quando le caldaie giocano a fare le nuvole e iniziano a grondare pioggia).
Grazie ad Anita che ci è venuta a trovare con la sua macchina fotografica per catturare splendidi istanti (che belle le tue foto!). Grazie a Christian di Duplikamente che ci ha stampato tutto il materiale in poche ore.
Grazie a Luca che era venuto per il concerto e lo abbiamo incastrato a fare la notte con le lumache che sbavavano sui finestrini dell’auto, e a Joe che ha fatto la seconda notte tra piazza e parco. Grazie a Mattia e Gianni del service audio perché, nonostante tutto, abbiamo portato a casa anche il festival (e copri l’impianto e scopri l’impianto).
Grazie a Erra e Nico che sono venuti per godersi il festival e hanno fatto di tutto: service audio, video, facchinaggio, carpenteria (sono stati capaci di rianimare atmosfere e frigoriferi…).
E grazie a tutti quelli che sono venuti a trovarci, per una birra, per un sorriso, per godersi la bellezza, per ascoltare buona musica e parole meravigliose. Grazie a chi è arrivato dalla casa di fianco e a chi è venuto da lontano (Mela e Gilda, ad esempio, sono arrivate apposta da Caserta, Marcianise per la precisione).
Grazie agli alberi, al vento, alle nuvole, all’erba verde, alla pioggia (che generosità, ne bastava anche meno eh), alle zanzare (puntualissime), al sole e alle stelle.
Grazie a tutti voi (e a noi) per aver dimostrato che la connessione è ancora possibile, che non siamo soli, che si può essere comunità e che c’è ancora speranza.
Grazie
Betti e Titti